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martedì 5 ottobre 2010

L'universo è un concerto di suoni


Il pianeta, il sistema solare, la galassia, l’intero universo.
Se dimentichiamo per pochi istanti l’idea di musica che come esseri umano abbiamo sviluppato,  cioè sostanzialmente qualcosa che può essere Rolling Stones o Mozart o Gigi D’Alessio, tutto ciò che esiste in quanto materia, antimateria o Grande Puffo è un grande concerto di suoni.
Per cui è musica.
E quindi ascoltare musica è come ascoltare una piccola voce tra le miliardi di voci di cui è composto l’universo.
Quella che siamo in grado di ascoltare con i nostri sistemi uditivi.
Il cantante è in definitiva uno scienziato.
Non è un’eresia.
Flacco Da Rendere è stato un validissimo Fisico Teorico Unitario in età adolescenziale.
Poi da adulto un geniale Compositore Lirico Cercapersone.
Ma questo è solo un esempio che anche uno scimpanzé targato CC poteva fare.
Credo fosse ottobre quando presi la macchina da scrivere ed insieme andammo all’annuale Raduno Emiliano Salumieri Affrettati.
In realtà volevo solo ascoltare i Frastornante Sordità, un Gruppo Grunge di Ritorno Emergente con due album all’attivo, di cui uno di Figurine Panini Sbagliate.
Tipo che c’è Raffaella Carrà in porta al posto di Gigi Buffon.
Il loro line-up prometteva bene.
Alla batteria un Vecchio Lupo di Mare, che poi per me avrebbe più senso dire Vecchio Polipo di Mare o Vecchio Lupo di Montagna.
Dicevo, alla batteria Niven Pandolfo.
Sua madre amava David Niven ed il nome che scelsero ovviamente non fu Davide.
Niven aveva suonato a New York, a Mosca e a Tirrenia tra le tante.
Aveva suonato anche a Parigi ma nessuno gli aveva aperto.
Collaborava con gli Stacket Pickett Quartet , sei Dietologi Cambogiani esperti in Mantra e Tautologie.
Aveva inciso diversi CD e non li poteva più ascoltare.
Alla chitarra elettrica, Fardo Fester.
Sua madre amava la Famiglia Addams ma il marito no.
Fardo poteva suonare un’intero giorno, 24 ore senza staccare la spina altrimenti la chitarra non andava più.
Partecipava sempre come Ospite Sgarbato a Sorpresa ai Festival della Canzone de alle Lotterie Nazionali con Estrazione dell’8.
A queste ultime spesso ci si annoiava pertanto Fardo veniva naftalinizzato con dei Sottaceti Soppressati e quando era il momento veniva lanciato sul palco.
Letteralmente lanciato in quanto sparato con un cannone.
Fardo fumava marijuana direttamente dalla pianta.
Questo fu il suo solo vero ostacolo verso la Gloria, la Grazia e la Letizia.
Tre sorelle di Viterbo con un gran bel modo di cucinare la torta di mele.
Al basso un giovane dotato di talento smisurato ed una fronte immensa.
Valente Spertico detto Labbra.
Poco più che ragazzino venne scoperto sotto un ponte da un produttore di bambole di ceramica.
Che però si dilettava nel Dar Fuoco ai Dischi in Vinile.
Una prassi consueta in quegli anni bui.
Labbra non sopportava di vedere quello scempio così prese un fucile da caccia e sparò alle civette del produttore.
Il produttore di ammalò.
Ambarabaccicciccoccò.
E morì.
Labbra non fu mai incriminato ma solo redarguito.
Ed iniziò a suonare.
Emetteva note talmente basse che gli altri bassi si sentirono per la prima volta dei giocatori di backet. Totalmente inutili.
Labbra non aveva la tecnica dei grandi del suo tempo, come Schermo Tosto o Malvasia Cunningham.
Ma aveva talento, puro e cristallino.
Era geniale nelle grandi cose come nelle piccole.
Ma nelle medio un vero disastro.
Infine il cantante.
Che era una cantante.
Larida Nickel.
Sua madre amava il Punk Tedesco dei Krauten Panzer Macht Und Frei Zimmer.
Ma morì durante il parto poco prima della cresima e così si perse la prodigiosa carriera della figlia.
Larida aveva una tale voce suadente che poteva immergerti in uno stato di Allucinazione Naturale Profonda e farti risvegliare senza un rene.
La sentiì  per la prima volta quando ancora era la leader delle Schweppes, una specie di gruppo vocale artigianale che ebbe un effimero e rapido momento di successo con il tormentone “vie del vento e via con te”, ritornello del loro maggiore successo A chi Lascio il Cane.
Quando i Frastornante Sordità iniziarono ad esibirsi, avevo già scolato la seconda birra e cercavo solo un bagno.
Fu lì che incontrai Glassa Perlimentar.
Mentre ci trastullavamo all’interno delle rispettive toilette, iniziammo una lunga digressione sul valore innegabile della sottiletta sulla fetta di pollo.
In pochi istanti la conversazione cadde sulla più prosaica disputa filosofica sull’universo pervaso di musica contrapposto alla torta di mele pervasa di burro.
Citai Da Rendere, lei si chiese che ore erano.
Poi se ne andò via.
Sapeva che la musica davvero porta con sé un linguaggio che va oltre la mera realtà umana.
E’ un linguaggio che permea ogni essere, oggetto, complemento oggetto e verbo.
Per questo possiamo sempre lasciarci andare alle note.
E’ la nostra maniera per entrare in risonanza con ciò che siamo.