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lunedì 13 settembre 2010

Biografie impossibili

Vi siete mai chiesti da dove vengano alcune strane parole della lingua italiana?
Sì, certo, la maggior parte traggono origine dal latino e dal greco.
Altre sono derivazioni anglofone o francofone o sassofone.
Ma ce ne sono alcune che invece derivano da personaggi che la Storia, intesa come ciò che ci fanno studiare a scuola, ha completamente dimenticato.
La mia missione è riportare in vita questi valorosi uomini (ed anche diverse incredibili donne) e attribuire loro i giusti e meritati riconoscimenti per averci regalato aggettivi, avverbi, soggetti e complementi oggetti che altrimenti non avremmo mai potuto utilizzare e da cui non avremmo potuto trarre il godimento che ne traiamo. Inizierò con uno dei miei preferiti.

Entorio Vanquist
Poeta, pittore, monaco, Montecarlo.
Visse tra il 1350 e il 1420 nel nord della Svezia, precisamente vicino a Vigevano.
Di lui si sa poco perchè le sue opere vennero distrutte durante la grande bufera di scoiattoli che nel VII secolo A.C. distrusse città come Polpenzo, Tradassa e Vuttilar. 
Ci restano poche informazioni perlopiù racconti tramandati di padre in figlio, di figlio in nipote, di nipote in badante ed un paio di fotografie molto sfocate in cui posa assieme a Buffalo Bill all’inaugurazione del Centro Commerciale Zetabreve di Toronto.
Viaggiò molto ma fece bancarotta a causa di alcune fatture del Telepass non pagate. 
Si dedicò allora al commercio delle patate già sbucciate (un’idea rivoluzionaria per quel tempo) ma ben presto si rese conto che non voleva passare la vita a sbucciare tuberi.
Famoso perchè una volta ordinò 300 banperchi di patate (il banperco era l’unità di misura degli ortaggi in epoca medioevale;  un banperco corrisponde ad un chilogrammo odierno moltiplicato per Pi greco diviso raggio della circonferenza) ma le volle tutte senza nocciolo.
Il fruttivendolo chiese stupito: per chi sono?
E il garzone rispose: per Entorio!
Da cui l'aggettivo “perentorio” che noi oggi usiamo per definire qualcosa di categorico, preciso, inequivocabile.
Grazie Entorio, la Storia ti ha dimenticato ma Nonno Timoteo no.

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